Il meccanismo degli atti overt presenta anche un altro aspetto. Si chiama sequenza overt-motivatore e spiega ancora di più gran parte del comportamento umano.
Un overt, come abbiamo visto, è una trasgressione al codice morale del gruppo e lo si potrebbe anche definire un atto aggressivo o distruttivo commesso dall’individuo contro una qualche parte della vita.
Un motivatore è un atto aggressivo o distruttivo ricevuto dalla persona o da una qualche parte della vita.
Il punto di vista da cui si guarda l’atto, determina se si tratti di un overt oppure di un motivatore.
Lo si chiama “motivatore” perché esso tende a indurre l’individuo a rendere “pan per focaccia”, vale a dire “motiva” un nuovo overt.
Quando una persona ha commesso qualcosa di male nei confronti di qualcuno o di qualcosa, tende a credere che tale azione debba essere stata “motivata”.
Chi invece riceve il torto, può anche essere portato a credere di aver fatto egli stesso qualcosa per meritarselo.
Quanto abbiamo appena detto è vero. Le azioni e le reazioni delle persone a questo proposito sono spesso molto falsate.
C’è gente che continua a credere di aver subito un incidente d’auto, quando in realtà è stata lei a provocarlo.
C’è chi invece può anche credere di aver causato un incidente, quando invece vi è stato solamente coinvolto.
Alcuni individui, appena ricevono la notizia di un decesso, improvvisamente credono di aver ucciso la persona che è morta, benché al momento si trovassero molto lontani.
La polizia nelle grandi città è abituata a vedersi comparire davanti gente che confessa di aver commesso ogni sorta di omicidio.
Non bisogna essere necessariamente pazzi per trovarsi soggetti alla sequenza overt-motivatore.
La sequenza overt-motivatore trova la propria derivazione e la propria corrispondenza nella legge di Newton sull’interazione, la quale sancisce che a ciascuna azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
La semplice legge sull’interazione dice che se aveste due sfere, una rossa e una gialla, ciascuna sospesa a una cordicella e afferraste la sfera rossa, lasciandola poi cadere su quella gialla, quest’ultima rimbalzerebbe colpendo a sua volta la rossa.
Ecco come funziona la legge di Newton sull’interazione. Chi è sceso tanto in basso (che si è deteriorato) da aver preso a imitare l’universo fisico in tutto e per tutto, impiega questa legge quale unico modus operandi.
Vendetta: “Tu mi colpisci e io ti colpirò”.
Difesa nazionale: “Se ci procureremo armi atomiche a sufficienza, saremo ovviamente in grado d’impedire che altra gente ci scagli addosso ordigni nucleari”.
La sequenza overt-motivatore è in ogni caso più complessa della semplice legge di Newton sull’interazione.
Dopo aver colpito Luca, Paolo adesso ritiene che sia il suo turno di essere colpito da Luca. E, cosa ancora più importante, svilupperà un
Benché non sia accaduto, gli esseri umani che operano su una profonda base reattiva (irrazionale) insisteranno nel dire che è successo. E questa è la sequenza overt-motivatore.
È una cosa preziosa da conoscere.
Ad esempio, se sentite una moglie lamentarsi del marito che la picchia tutti i giorni, andate a cercare sotto il suo cuscino il bastone che lei stessa usa, dato che, ne potete star certi, se sostiene che la sfera gialla ha urtato quella rossa, la sfera rossa deve aver prima urtato quella gialla.
Tale meccanismo è di grande aiuto nello spiegare certe attività umane.
una parola usata in Scientology per designare qualsiasi sensazione del corpo, malattia, dolore o disagio. Soma in greco significa “corpo”.